Capita.
Di trovarsi fuori regole e costumi. Di essere attratti dalla trasgressione. Di
non essere connessi ai valori dominanti, in uno spazio e in un tempo. Di prendere
la vita con rabbia.
O
di essere solo più veri degli altri. O più liberi. O più audaci.
Capita.
Di essere differenti. Che in fondo, la differenza, è la bellezza del mondo. La sua
ricchezza. Almeno fino a quando non gioca contro, non mette in crisi le altre
differenze insomma.
Il
guaio grosso è che talvolta non amiamo abbastanza fare cose morali o legali. Cose
come essere se stessi. Innamorarsi senza orgoglio e vergogna. Sorridere senza
pudore. Commuoversi apertamente. Ridere con il cuore.
Uscire
da ruoli e finzioni. Rilassarsi. Magari pure sperare, avere fiducia, credere in
qualcosa e in qualcuno.
Che
insomma sta diventando immorale o illegale avere la faccia pulita, l’anima
romantica, la testa zeppa di grandi pensieri. Onorare la semplicità, cercare la
verità. Perfino desiderare che l’amicizia sia amicizia, che ‘umanità’ abbia il
senso che dovrebbe avere per farci stare meglio…
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