Sarà
capitato anche a te, di sentirti perseguitato. O inadeguato. O amareggiato. O solo.
E,
certi maledetti giorni, di sentirti proprio in un vicolo cieco e pure brutto. Come
se tutte le avversità cospirassero contro di te.
Avevano
voglia di dirti che dovevi sperare, reagire, trovare il buono che era solo
nascosto. A te crollava il mondo in testa e basta. D’altra parte capita anche
che i maledetti giorni si moltiplichino, abbiano più ore di quelli sereni, ti
si appiccichino addosso come mosche quando il cielo minaccia pioggia. Neanche tu
le calamitassi, le pieghe storte, le pene, le noie, i calci in faccia.
E
poi comunque ci sono mali che davvero non se ne vanno. Ci sono condizioni
inevitabili. Ci sono destini ben più pesanti della soglia che immagineremmo
sostenibile. Allora davvero pensi che puoi solo ‘sopravvivere’. Tirare avanti
senza quasi più sentire i colpi tanto ci hai fatto l’abitudine. Rassegnarti.
In
effetti un po’ di rassegnazione non è da sfigati. E’ il primo passo per fare
pace con la rabbia, ad esempio. Se è vero che non è cosa saggia e bella mettere
a tacere sogni e speranze è anche vero che dobbiamo difendere i desideri, più
delle smanie.
Leggiamola
come accettazione. Che la sorte non la possiamo ribaltare. Il dramma, se mai,
sta in quel tirare avanti senza più sentire i colpi. Perché ci trasciniamo a
testa bassa e morale sotto i piedi e possiamo perdere, anzi sicuramente
perdiamo, le cose piacevoli. Oltre alle mazzate scritte per noi nel grande
disegno della vita si aggiungono i mancati godimenti di cui ci rendiamo
colpevoli.
Io
zoppico, sia chiaro a tutti. Non spaccio formule magiche per la serenità e non
mi proclamo rinata o risolta grazie a chissà quale straordinario percorso. Macché.
‘Sopravvivendo’ ho solo avuto la fortuna di incontrare atmosfere e momenti che
mi hanno fatto sorridere, tirare un sospiro di sollievo o rabbrividire di
piacere. E mi va di tenermi pronta a fermarmi e respirarne ancora, se mi
capitano.
Tutto
sommato, a noi può andare male ma non si può dire per questo che la vita sia
brutta.
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